venerdì 13 febbraio 2009

Shoppero!



Oggi la CGIL ha indetto uno sciopero, con tanto di manifestazione a Roma. Per la difesa dei salari, dell'occupazione e, addirittura, della democrazia, non nascondendo tra l'altro perplessità sull'incentivazione alla contrattazione di secondo livello di cui tanto gli industriali vanno riempiendosi la bocca.

Da qualche anno c'è chi sostiene che il sindacato si sia indebolito; che certe forme di protesta o lotta (che fa tanto brigatista dai sani principi) vadano riconsiderate, riconvertite, adattate a un mondo del lavoro che sta cambiando e che non vede le confederazioni al passo con i tempi e le reali esgenze dei loro tesserati.

Qualcuno non capisce; qualcuno fa finta di nulla; qualcun'altro cerca di adattarsi seguendo le onde emotive suggeriteci dai telegiornali; qualcun'altro si imbestialisce, inveisce e non fa nulla.

Sciopero generale o generico? C'è chi critica i sindacati di agire cercando il grande numero, proponendo scioperi dai risultati opinabili, da cui molti lavoratori ormai si guardano bene, anche perchè lo sciopero non è più una forma di protesta al passo con i tempi: poteva andar bene negli anni '70 ma oggi è cambiato tutto.

Io penso che,  in realtà, di motivi per scioperare ce ne siano eccome! Penso anche che se lo sciopero non è più una forma di protesta adatta, è solamente perchè nessuno più ha il coraggio di aderirvi! C'è poca unità d'intenti nei lavoratori e nei sindacati a cui questi fanno capo: i litigi, le invidie e le pochezze che ne scaturiscono rendono tutti più deboli quando è il momento del confronto con le controparti. Complice una crisi che fa tremare le vene ai polsi, si è instaurato negli ultimi anni uno strano senso di rassegnazione. Ci sono categorie, quali i metalmeccanici -i quali, checché se ne dica, sono ancor uno dei pilastri dell'economia vera in Italia- che hanno visto diminuire vertiginosamente il potere d'acquisto dei propri stipendi, in attesa di un miglioramento futuro -c'è sempre un accordo futuro in vista- delle norme contrattuali. Nel frattempo? si vive di speranze. perchè? perchè non è stato ottenuto un bel niente, ma  piuttosto di perdere il lavoro, meglio così; perchè alla fine di più non si poteva fare; perchè nelle prossime assemblee comunque discuteremo di un accordo interno con l'azienda... già, l'azienda! L'ormai famigerata contrattazione di secondo livello: tutti quegli accordi contrattuali diretti tra datore di lavoro e dipendenti, che permettono di estendere qualche diritto alle esigenze delle parti o di arrotondare qualche stipendo -si spera- per eccesso.

Si è creato un brutto giochino: rinnovo il contratto e non ci guadagno granchè -comunque nulla che non venga fagocitato nel giro di pochi mesi dall'inflazione- fiducioso comunque, in quanto ci sono per me rosee aspettative. Non è molto, ma qualche accordo con l'azienda si può trovare. Poi spunta la crisi! non ci sono soldi, l'azienda soffre, per il momento non ti posiamo dare nulla: continua a mandare avanti la famiglia con i tuoi mille euro e spicci, lavorando di notte (sempre che non ti mandino in cassa integrazione o -se sei interinale- ti licenzino).

Il mondo delle attività produttive è molto diversificato: non c'è dubbio che un unico contratto nazionale non possa rispondere in toto alle esigenze di ogni lavoratore: ecco perchè diventa sacrosanta la contrattazione di secondo livello. Quello che però non riesco a sopportare è che, quando arriva il momento di questo tavolo di confronto, i lavoratori si ritrovino la porta sbattuta in faccia, in nome di una crisi che funge da salvacondotto per i furbacchioni che vogliono nascondersi di fronte ad oneri moralmente ineluttabili, all'insegna del si salvi chi può.

Questa -e non è l'unica- è ragione sufficiente per indire uno sciopero! C'è però chi, partecipando, sarà mal visto dal capo; chi coi tempi che corrono non butta via una giornata di lavoro (a proposito, a ciggièlle: perchè organizzare uno sciopero generale, contestualmente importante, nel mese più corto dell'anno?); chi non parteciperà perchè non serve a niente; chi non parteciperà perchè non è una cosa organizzata suo sindacato/partito.C'è di peggio però, c'è di peggio.

Qualcuno parteciperà, perchè così potrà fare il weekend lungo, chi per sbrigare quelle due o tre faccende in sospeso a casa; c'è chi aderirà e, magari, andrà al centro commerciale con la famigliola a comperare il telefonino in offerta; c'è chi aderirà e non andrà a manifestare perchè lunedì è di primo turno e ne approfitta per riposarsi; c'è chi aderirà, andrà alla manifestazione di Roma perchè ha il viaggio pagato (sennò col piffero!); c'è chi aderirà, andrà a Roma perchè ha il viaggio pagato, così ne approfitta per farsi un giretto in centro e portare i figli al colosseo...

Faziosi, incoscienti, deboli, insulsi, divisi, noncuranti, rassegnati...non va bene. 

Neanche un po'... ve lo dice uno iscritto alla CISL.

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